NO AGLI SCENARI DI GUERRA SULLA MURGIA!

I Circoli di Rifondazione Comunista presenti nel territorio del parco dell’ Alta Murgia sono  venuti a conoscenza da parte di una  fonte attendibile della decisione da parte del Ministero Della Difesa di installare un nuovo poligono militare all’interno del parco stesso. Questo da parte nostra ha suscitato interesse e sgomento .

Infatti dalle prime ricerche sul sito  del parco risulta che  l’ente ha  già destinato   il 30% del suo territorio proprio ai poligoni militari.

I siti che ci vengono indicati dalla fonte risultano essere fra Poggiorsini e Corato ma pare che la zona interessata sia molto più vasta; inoltre i comuni interessati (quasi tutti quelli dell’ente) sono stati avvisati già da tempo della nascita del futuro poligono.

Questo ci ha spinto ad andare personalmente nelle zone indicate e ci è subito parso in risalto l’aspetto paesaggistico: infatti nella zona ci sono i resti del Castello e della rocca del Garagnone, strutture risalenti al 1100 D.C., entrati a far parte del patrimonio paesaggistico e naturale del parco.

Oltre all’aspetto paesaggistico è da non sottovalutare l’impatto che avrà sulla pastorizia e sulla fauna selvatica (volpi, lupi, talpe, falchi grillai e pellegrini ed altre specie autoctone), sulla flora e sull’agricoltura: infatti le zone interessate sono tutt’ora adibite  alla coltura di cereali.

Ancor più allarmante è il dato relativo alla salute degli abitanti delle cittadine limitrofe:  infatti  le esplosioni prodotte dalle simulazioni di guerra  rilasciano nano particelle di metalli  pesanti nell’aria e sul terreno, inquinando la falda acquifera  e entrando nei tessuti umani (e non solo) senza più uscirne causando gravi malattie fra cui formazioni tumorali.

Siamo preoccupati per quello che è successo in Sardegna.

Dalla relazione dell’ Asl veterinaria di Cagliari risulta che il 65% degli allevatori presenti nelle vicinanze della base militare di Quirra  sono malati di tumore, molti  animali risultano avere gravi malformazioni e ci sono ancora oggi indagini epidemiologiche sui militari presenti nella base e sui residenti della zona; ci sono stati vari danni al patrimonio ambientale e paesaggistico e solo grazie alla commissione d’inchiesta del Senato si sta portando alla lenta chiusura il poligono e si lavora ad un progetto di bonifica.

Affinché non si viva lo stesso dramma sardo, abbiamo fatto richiesta di incontro con il presidente dell’ente parco, e con i rappresentanti dei vari comuni interessati.

Ci teniamo ad un coinvolgimento di tutte le associazioni e tutti i cittadini  che hanno a cuore la questione ambientale ed il tema della salute per far sì che  il nostro parco,  che vive già una situazione di sfruttamento e  denaturazione  causata da spietramento, eolico e fotovoltaico selvaggio, non diventi anche uno scenario di guerra.

Al peggio non c’è mai fine

La settimana scorsa si è dimesso  il sindaco per  candidarsi in parlamento, è chiaro che la sete di potere di questa persona non ne ha di eguali. Tante sono le problematiche che Perrone aveva promesso di risolvere, non ultima quella, che ha portato qualche mese fa alla protesta di centinaia di persone, riguardante i ripetitori del campo sportivo e l’ elettrodotto di via Prenestina. Ricordiamo solo alcune tra le innumerevoli opere incompiute :  la differenziata porta a porta che nei fatti non è mai partita; una pista ciclabile che costata 235.000€ e per suo stesso dire fallimentare;un asilo nido che a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico non si sa se sarà a gestione pubblica o privata ed addirittura è ancora in fase di costruzione; un centro storico che al di là delle apparenze vive mille problematiche (provate a fare un giro da via Niglio o piazza Abbazia); le periferie,  le barriere architettoniche; servizi sociali che non funzionano ect ect ect……..

Perrone non basta fare la sfilata di fine anno con l’apertura del teatro o il rifacimento di alcune piazze, quando poi i cittadini  ogni giorno vivono sulla loro pelle problematiche a cui non si riesce a dare risoluzioni e che spesso  non vengono neanche ascoltati. Il solo fatto di essere coratino non può essere vantata come  garanzia di buona gestione politica.

Primarie Si primarie NO La terra dei kaki

Mentre nel centro sinistra e nel resto del panorama politico ci si interroga sulle primarie  e su quale pizza dividersi, il  Partito della Rifondazione Comunista lavora su un programma e sulle problematiche che interessano la Città.

Durante questi ultimi anni ci siamo più volte confrontati con la gente, attraverso banchetti ed iniziative, elaborando alcuni progetti :

–         Riqualificazione del centro storico/recupero arti e mestieri, utilizzo delle unità abitative già esistenti da destinare a case a canone agevolato. Tutto questo creerebbe occupazione!

–          Corsi di formazione professionali comunali certificati, tenuti da compaesani che sono impegnati nel settore da molti anni, a favore di coloro che sono disoccupati o alla ricerca del primo impiego indirizzandoli nel settore che presenta maggiori disponibilità.

–         Nuove costruzioni dotate di panelli solari e  sistemi che le rendano autosufficienti, recupero acque reflue, riconversione ecosostenibile degli edifici pubblici.

–         Modifica dello statuto comunale a sostegno dell’acqua pubblica, inserendo nello statuto: “ l’acqua non è un bene mercificabile e deve essere libera dal profitto”.

–         Rendere partecipi i cittadini  alle decisioni e ai problemi, attraverso un centro comunicazioni ascolto, col quale interfacciarsi e fare segnalazioni, proposte, critiche. Inoltre, questo sportello metterà gratuitamente a disposizione delle famiglie a basso reddito figure professionali.

–         attraverso finanziamenti che risolvano definitivamente la questione dei tralicci della zona 167 di via Prenestina /Massarenti, limitano, così,  l’ inquinamento da elettrosmog a Corato, portando avanti una politica attenta alla salute pubblica e campagne di sensibilizzazione e formazione sulla questione.

–         Raccolta differenziata porta a porta estesa a tutta la città, con carattere definitivo, sostenute da giornate/iniziative sul concetto di riciclaggio, riuso e tutela dell’ambiente. Utilizzo dell’arredo urbano ecosostenibile incentivando comportamenti e pratiche civili.

–         Sportello antiviolenza con programma di prevenzione volto a cambiare la cultura dominante del problema.

–         Asilo nido pubblico comunale così da permettere ai nuclei familiari, nei quali entrambi i coniugi che lavorano, di affidare i propri figli a strutture idonee e accessibili.

Questi e altri punti sono in discussione nella nostra sezione .Ecco perché abbiamo deciso di indire assemblee ogni venerdi della settimana presso la nostra sezione alle ore 19 in modo da condividere e raccogliere il più possibile le opinioni di tutti/e associazioni e cittadini . Abbiamo deciso di non fare inviti particolari a questo o quell’altra associazione o movimento proprio perché non vogliamo chiuderci in unica visuale ma vogliamo rappresentare  il popolo della città.

A CORATO DIFFERENZIAMOCI

Da qualche giorno, a Corato, è partita la raccolta porta a porta.

Per il momento solo alcuni quartieri sono interessati dalla stessa: il centro storico,  Bracco e l’ Oasi, mentre negli altri quartieri la situazione è rimasta invariata. Ma è davvero così?! Qualcuno di noi non ha notato che negli ultimi giorni i cassonetti sono strabordanti di ogni tipo di spazzatura indifferenziata?

Cosa è successo? Forse chi è costretto ad effettuare la raccolta differenziata, preferisce svincolarsi e buttare i propri rifiuti in altre zone? ……i soliti furbetti?  O, anche, chi dovrebbe provvedere alla raccolta “dimentica” giorni ed orari oppure avendo un numero inadeguato di dipendenti non garantisce un buon servizio? O, ancora, NESSUNO HA INTERESSE alla raccolta differenziata?!

La raccolta differenziata deve essere capillare e deve essere applicata in tutta la città. Altrimenti il problema che interessa tutti noi cittadini del mondo non viene risolto!

I cittadini devono capire che non differenziando  si inquina e se vogliamo essere venali si paga ancora di più di tarsu, quindi non ci si deve lamentare alla ricezione della bolletta…… sempre  più alta.

La comunicazione è essenziale, l’esempio è fondamentale quindi da bravi cittadini iniziamo SUL SERIO a differenziare!

 

Monti nella sanità qualcosa deve cambiare

Il presidente Monti ha proclamato che nella sanità qualcosa deve cambiare, il sistema non regge. Gente fate gli scongiuri,toccate ferro, pregate il vostro dio ,una qualche sciagura sta per abbattersi su di voi. Sicuramente il caro Monti sta tirando la volata alla sanità privata e alle assicurazioni che si arricchiranno stipulando le polizze sulla salute. Ma oltre a questo  desidero ricordare che ,qualche anno fa, quando il PRC aveva una sua importanza politica, ai tempi per intenderci delle primarie  prodiani e del pre- governo pugliese di Vendola, avevamo portato avanti una proposta di radicale mutazione della sanità: non più tutta incentrata nella cura della malattia( più è alto il numero delle persone, più è anziano e quindi con più malattie, più alto sarà il costo delle cure) ma su quello che definivamo, con un termine non preciso scientificamente ma chiaro prevenzione di esse attraverso soprattutto una interconnessione tra le politiche ambientali ,del lavoro e della sanità : la politica della salute. Altro punto era la non ospedalizzazione del malato: non più il malato che va a cercare la guarigione  nell’ospedale ma è la scienza medica che lo va trovare e lo cura in casa fin quando la cosa è possibile .Quindi il progetto era una ospedalizzazione casalinga la più ampia possibile, ambulatori(la casa del malato) dotati dei vari sistemi di diagnostica e di pochi posti letto,piccoli ospedali interconnessi con un valido sistema di emergenza e con i pochi ospedali ad alta specialità. Ricordiamo che il grosso spreco e talvolta la ruberia, sono presenti nei grandi nosocomi ma là non si vuole ,non si può , non si deve intervenire. Tutto questo doveva essere costruito attraverso una presa di coscienza del cittadino : i cosiddetti doveri per la salute  attraverso i quali ,il cittadino con un aiuto, si faceva carico del proprio benessere e di quello della comunità. Adesso l’unico progetto sulla sanità, a parte la retorica delle frasi fatte come “il medico di famiglia sette giorni su sette”, è quello delle forbici , della macelleria gratuita alla quale le regioni non sanno o non vogliono opporsi. Il 15 novembre è scaduto il termine per trovare una mediazione fra i tagli proposti da questo governo nazionale e da quello precedente presieduto da Berlusconi e le regioni. Bene, o meglio male, tutte le regioni hanno disertato il tavolo, non si sono presentate lasciando al loro destino milioni di persone. Un solo dato se per l’accesso al triage (l’assegnazione del codice bianco,verde,giallo o rosso) si aspetta al massimo mezz’ora, per la presa in carico i tempi sono molto più lunghi un codice giallo fino a 5 ore uno verde anche 12 ore vedete un po’ voi . Naturalmente i tagli hanno colpito soprattutto la sanità pubblica risparmiando in gran parte quella privata.

Il silenzio delle donne

Domenica si è celebrata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne… ma noi non abbiamo bisogno di un giorno di attenzione e 364 di indifferenza. Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale, e la prima cosa che possiamo fare è quella di parlarne, con le altre donne e con gli uomini disponibili al dialogo e all’ascolto, rompere i muri di omertà, chiedere a gran voce e lottare per la nostra indipendenza economica ed esistenziale, la cui mancanza spesso è causa di una mancata ribellione da parte di chi viene sottomesso insieme ad una mentalità e cultura prettamente maschile che ci condiziona fin da bambine e ci abitua all’idea che tutto sia normale, che non essere ascoltate sia normale, che essere sottomesse sia normale e alla fine noi iniziamo a crederci, a comportarci da persone inferiori, ad aver paura di esprimere una nostra idea. Una volta accettato tutto questo cominciamo ad accettare anche le violenze le molestie e i soprusi che ogni giorno vivono migliaia di donne, cominciamo a pensare che se una donna viene uccisa dal proprio compagno per qualche motivo “se l’è cercata”.. Giovedì 29 novembre alle 19 presso il nostro circolo in Piazza Grenoble vogliamo esaminare questo “fenomeno” e trovare il modo di uscire da questa mentalità con l’aiuto di Michela Labriola, avv. del diritto della famiglia, Teresa Masciopinto, dell’associazione “Un desiderio in comune” e Lucia Leo, avv. del lavoro. Affinché non ci siano più vittime del maschilismo e della possessione maschile, affinché  non si arrivi al 118° femminicidio dall’inizio dell’anno, affinché “nascere femmine non sia più sconveniente”.

Titty D’Addabbo  GIOVANI COMUNISTA a nome del  PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

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ANDARE IN PENSIONE 70 ANNI? NO GRAZIE

Continua la raccolta firme per il referendum sul lavoro :abbiamo raccolto 350 firme a livello locale. In questi giorni si è andata ad aggiungere una raccolta firme per chiedere un referendum sulle pensioni: questo referendum vuole abrogare l’intero art. 24 inerente “disposizioni in materia di trattamenti pensionistici” della legge 214 del 22 dicembre 2011, ovvero della riforma delle pensioni, che allunga di sei anni e più il tempo di lavoro, portando l’età pensionabile ai 70 compiuti. Siamo convinti che quest’innalzamento porterà sempre più ad un aumento delle morti bianche per i lavori più” pericolosi”, ad un aumento della disoccupazione giovanile,un altro ostacolo sulla strada che porta i giovani nel mondo del lavoro. Senza poi contare gli il problema esodati, lavoratori incentivati a uscire dalla propria azienda o fabbrica con la prospettiva di poter approdare alla pensione. Licenziamenti concordati, dunque, in cui un certo numero di lavoratori ha scelto di rimanere disoccupato in cambio di una certa quota di reddito tale da accompagnarli alla rendita pensionistica con il vecchio sistema ;adesso con l’allungamento fino 70 anni sono dei disoccupati che non hanno ne una pensione ne un reddito .

Per chi volesse maggiori informazioni a riguardo può trovarci sabato 10 dalle ore 9 alle ore 12 al mercato e domenica 11 sera dalle 19 alle 22:00

https://www.facebook.com/events/475408062492708/

Costruiamo un comitato per il referendum sul mondo dei lavoratori

il Partito della Rifondazione Comunista, vi invita il giorno 21 settembre alle ore 20.00 a riunirci, presso la sua sede sita in via Medici 27 angolo piazza Grenoble per costituire a Corato il comitato che porti avanti la raccolta di firme sui due quesiti referendari riguardanti il mondo del lavoro.

Il primo quesito chiede l’abrogazione dell’articolo 8 del decreto legge del 13 agosto 2011, numero 138, titolato ‘Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Le nuove norme consentono la stipula di contratti in deroga alla contrattazione collettiva nazionale ed è stata sostenuta dal ministro del Welfare, Elsa Fornero .

Il secondo quesito riguarda l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, chiede di abrogare diverse modifiche introdotte per evitare la riassunzione dei lavoratori ingiustamente licenziati ‘liquidandoli’ solo con un indennizzo economico.

Gli inviti vanno oltre le sigle firmatarie perché ,prendendo in prestito le parole di Romagnoli (uno dei firmatari,giuslavorista) riteniamo il lavoro un bene comune al pari dell’acqua, dell’aria ,dell’ambiente quindi crediamo che deve essere tutta la società,come è avvenuto per l’acqua,che deve muoversi a difesa di questo bene.

Anche google maps lo sa

Come al solito ci troviamo a denunciare lo stato di degrado che imperversa nel centro abitato e nelle campagne coratine. Dopo aver segnalato pochi mesi fa la presenza di amianto nel centro storico adesso ci tocca evidenziare la presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto in Via Forchetto (zona industriale) in cui vengono abbandonati rifiuti di ogni genere: materiali edili, pneumatici di diverso tipo, elettrodomestici, materassi  ect.  Anche altre zone del territorio coratino subiscono lo stesso genere di trattamento. Crediamo sia dovere dell’amministrazione attuare misure di prevenzione, controllo e bonifica di quelle aree che potrebbero essere esposte ad un rischio maggiore; migliorare l’informazione riguardo il conferimento dei rifiuti ingombranti offerto gratuitamente dall’Asipu; sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dell’ambiente e a valorizzare il proprio territorio, traendo così benefici anche per la salute e l’economia pubblica.

Il Partito della Rifondazione Comunista pertanto ha formalizzato presso l’ufficio Ambiente la richiesta di bonifica della zona interessata.

CENTRO STORICO ANCORA UNA VERGOGNA

Sorprende apprendere dai giornali locali che l’ 8 luglio  la Giunta Comunale ha approvato lo studio di fattibilità relativo al progetto di completamento dei sottoservizi nel centro antico, nel tratto compreso tra via Tenente Lamonica e via S.M. Greca. Evidentemente le critiche mosse  già 3 anni fa  dalla nostra sezione  e le sollecitazioni di alcuni cittadini hanno portato i loro frutti, sperando che  questi non siano solo propaganda elettorale di infimo livello.

La relazione del Responsabile Unico del Procedimento è relativa al completamento dei sottoservizi e il rifacimento ex novo della rete idrica, gas metano, pubblica illuminazione, nonché la predisposizione delle canalizzazioni per energia elettrica e telefono, nel quadrante del centro storico compreso tra via Tenente Lamonica, via Santa Maria Greca, via Luisa Piccarreta e via Roma. Da questa relazione non si evince però una data di inizio lavori . Nel frattempo gli stabili di quella zona  sono sempre di più in una situazione precaria, ci chiediamo se  potranno reggere questo inverno, in Via Niglio ci sono ancora le macerie di quasi un anno e mezzo fa e c’è chi ormai le scambia per una discarica dove si possono depositare rifiuti di ogni genere.

Noi chiediamo che l’ufficio tecnico   verifichi le condizioni statiche degli immobili, verificando anche la stabilità dell’insieme rappresentato dall’edificio e dal suolo su cui lo stesso insiste e che si provveda in caso di pericolo di crollo a interventi urgenti, affinché i residenti tornino a fare sonni tranquilli e che l’intera amministrazione finalmente si assumi seriamente gli impegni e li porti a termine.